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Capire e spiegare il reato di appropriazione indebita è possibile solo se si conoscono bene le sue caratteristiche. Infatti, si tratta di aspetti importanti che lo distinguono e ne permettono una più facile identificazione. In questo tipo di reato, però, ci sono diversi aspetti complessi, per cui è sempre meglio rivolgersi ad un avvocato penalista esperto che sappia cosa fare per risolvere casi di questo tipo.
-Alcune fasi che caratterizzano l’appropriazione indebita.
Una prima fase caratterizzante la dimostrazione del reato di appropriazione indebita è quella degli ‘obiettivi’. Infatti, se si vuole che i propri soldi vengano restituiti, si deve determinare attentamente se il colpevole ha delle risorse che possono essere prese di mira. Se, poi, il denaro è meno importante della vendetta, è necessario un approccio molto diverso, considerando che ci vuole anche del tempo e dei costi.
Quindi il primo passo è mettere a fuoco le priorità per ottenere giustizia, per cui è probabile scoprire che recuperare denaro e ristabilire i registri contabili è più importante che punire il colpevole.
Questo è importante perché se il colpevole è in prigione non può essere d’aiuto e non può pagare, ma d’altra parte, se si vuole la vendetta, la prigione è l’unico posto in cui il colpevole può pagare per il reato di appropriazione indebita.
Una seconda fase è quella del ‘piano’, nel senso che, una volta che si conoscono i propri obiettivi, si deve ottenere la consulenza di un esperto per andare a fondo, in quanto il confronto, se fatto bene e da chi se ne intende, può abbreviare l’intera procedura, provocando una confessione da parte del colpevole.
La questione chiave è se si può preparare il “confronto” senza che l’appropriazione indebita sia resa consapevole e se si possa ottenere una prova efficace con cui affrontare l’appropriazione indebita per avere subito una confessione.
Un metodo usato può essere quello non di accusare il colpevole, ma di mostrargli le prove in silenzio e, quindi, di iniziare con le parole ad effetto, in cui gli si fa capire di sapere che ha commesso il reato, per cui resta solo capire come riparare al danno fatto e, nel caso in cui il colpevole si rifiutasse di ripagarlo, gli si fa capire che si impegnerà qualche sua proprietà.
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In un numero considerevole di casi, il colpevole inizia a discutere su come ripagare, per cui mentre viene discussa la restituzione, la colpevolezza è ammessa indirettamente, per poi essere esplicitamente dichiarata.
-L’altra fase caratterizzante l’appropriazione indebita.
L’altra fase relativa alla dimostrazione del reato di appropriazione indebita è la raccolta delle ‘prove’, il che può risultare molto complicato. Infatti, in primo luogo, i furti possono durare anche diversi anni e, spesso, il colpevole getta via documenti importanti o li altera. In secondo luogo, per motivi fiscali, è necessario disporre di registrazioni accurate e il costo della registrazione, anche se possibile, può essere notevole e, quindi, non tutti decidono di farlo.
In terzo luogo, la pianificazione fiscale può essere essenziale sia perché le entrate e le spese possono essere state dichiarate erroneamente, ma anche perché l’imposta sulle vendite e l’imposta sul reddito del colpevole possono diventare questioni vitali da affrontare nell’immediato.
Quindi, una parte importante dei processi nei reati di appropriazione indebita riguarda il costo di ricreare i registri contabili e pagare le eventuali sanzioni che potrebbero essere dovute.
-Conclusioni.
In base a quanto detto, va considerato il fatto che la vittima del reato di appropriazione indebita deve capire cosa vuole fare contro chi ha commesso questo reato, ma le cose non sono così facili se si agisce da soli, per cui è meglio chiedere un parere legale prima di fare qualsiasi cosa.
In effetti, soprattutto nel caso in cui si vuole ottenere una confessione dal colpevole, bisogna essere certi di ciò che si fa, in quanto il colpevole, con il tempo, potrebbe negare che le ammissioni siano state fatte.
L’obiettivo, quindi, è ottenere una confessione scritta come parte di un programma di rimborso e, se il programma di rimborso non viene rispettato, la confessione può essere utilizzata in tribunale.
Supponendo che la mossa della confessione non funzioni, allora, si devono accumulare quante più prove possibili e si può andare alle autorità con il caso quasi completo oppure si può presentare una causa civile. Si deve, comunque, considerare che la causa penale si concluderà prima di quella civile e la condanna nel procedimento penale potrà essere usata come prova nel caso civile. Al contrario, un’assoluzione nella causa penale non fermerà necessariamente la causa civile, dato che il peso delle prove è più alto nell’ambito penale.
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In assenza di un reale desiderio di vendetta, quindi, il piano comprende due fasi: lo sforzo per ottenere una confessione e, se ciò non dovesse riuscire, l’analisi dei costi-benefici verso un processo penale e civile.