Gli elementi caratterizzanti l’appropriazione indebita Corigliano-Rossano Massa Gela Sassari Gallarate Caserta Prato Roma Asti Civitavecchia Lucca Scandicci Napoli Bologna Bitonto Carpi Cesena Pesaro Reggio nell Emilia Acerra Siena
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L’appropriazione indebita è un reato molto serio che, spesso, può essere confuso con altri reati. È per questo che, per essere sicuri che si tratti di reato di appropriazione indebita, è necessario che sussistano degli elementi, la cui presenza permette di capire che ci si trova davanti a tale reato e non davanti ad un caso di furto o frode.
È per questo che diventa importante consultare un avvocato specialista in appropriazione indebita, in modo che possa aiutare chi viene accusato di questo reato nel modo giusto.
-Gli elementi dell’appropriazione indebita.
Poiché ci sono altri reati simili all’appropriazione indebita, come nel caso del furto o della frode, per capire che il reato commesso è quello dell’appropriazione indebita, bisogna considerare gli elementi che lo caratterizzano, anche per valutare la legge da applicare, considerando anche il diverso modo in cui il reato viene giudicato nei diversi Stati.
Tra gli elementi per l’appropriazione indebita da considerare, ve ne sono alcuni, come il fatto che l’immobile deve appartenere ad una persona che non sia l’accusato, ad esempio un datore di lavoro; ci deve essere la decisione di non restituire più quello che si ha in possesso; il colpevole di appropriazione indebita deve trovarsi in una posizione di fiducia, che è ciò che spinge la persona a dare in custodia i suoi beni; l’imputato deve avere la chiara intenzione di frodare il proprietario quando decide di non restituire più quello che gli è stato dato in custodia.
-Primo elemento: proprietà.
In base a questo primo elemento, ossia quello della proprietà, il datore di lavoro deve essere il proprietario dell’immobile che viene sottratto dal colpevole del reato, per cui è sufficiente che qualsiasi persona possieda la proprietà e non importa che esso sia di proprietà di più di una persona.
Se una persona, invece, ha un interesse in una proprietà mantenuta in comune con un’altra persona, la persona non può essere condannata per il reato relativo a tale proprietà.
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Il possesso è l’elemento essenziale per distinguere tra appropriazione indebita e furto, in quanto mentre il furto richiede che il ladro prenda possesso della proprietà senza il consenso della vittima, nell’appropriazione indebita la persona deve possedere legittimamente la proprietà.
Questo è sufficiente se la persona ha un possesso che gli permette di esercitare il controllo su ciò che ha, in quanto la semplice custodia è insufficiente per l’appropriazione indebita.
-Terzo elemento: la relazione di fiducia.
Dato che il reato è finalizzato a punire le persone che decidono di usare la proprietà che stanno conservando per il loro uso personale, quando il possesso è legittimamente acquisito, l’azione penale è limitata a casi in cui le parti si trovano in un rapporto di fiducia. In generale, un debitore e un creditore non hanno un rapporto di fiducia, per cui ci deve essere qualche ulteriore indicazione del fatto che una persona esercita un certo controllo sopra l’altrui proprietà.
Il più comune, tra i vari tipi di rapporti di fiducia, è quello esistente fra funzionari aziendali, datori di lavoro e i loro dipendenti.
-Quarto elemento: cambiamento di proprietà.
La conversione è un atto che interferisce con un diritto di possesso della proprietà e, infatti, ai fini dell’appropriazione indebita, la conversione comporta un cambiamento non autorizzato per quello che riguarda la proprietà.
Si può verificare, ad esempio, quando ad una persona viene affidata una proprietà per uno scopo e, poi, viene usata per un altro scopo, senza l’autorizzazione del titolare. In generale, qualsiasi tipo di conversione che si verifica dopo che una persona ottiene il possesso legittimo di proprietà è sufficiente.
Se una legge impone un assoluto dovere di restituire la proprietà, rimane il reato di appropriazione indebita, purchè tutti gli altri elementi siano soddisfatti. Anche quando chi commette il reato ha l’autorità di vendere la proprietà e, da allora in poi, converte i proventi della vendita, è colpevole di appropriazione indebita per i proventi acquisiti.
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L’intento è un elemento molto importante, in quanto proprio un fraudolento intento di privare il titolare della sua proprietà è necessario per l’appropriazione indebita. Essa è caratterizzata dal voler utilizzare volontariamente i beni in custodia per scopi diversi da quelli per i quali ci si era concordati.
Anche se l’intento non esiste al momento in cui i beni vengono affidati, esso deve formarsi nel tempo, decidendo di convertire la proprietà per i propri scopi. Il reato non viene commesso se vi è l’intenzione di restituire la proprietà specifica presa entro un ragionevole periodo di tempo.
Se uno agisce in buona fede nel decidere di trattenere la proprietà o usarla per scopi personali, la conversione non può essere fraudolenta. La validità di una rivendicazione di diritto è un questione di fatto determinata da prove circostanziali, per cui non è sufficiente che la persona dichiari semplicemente di aver agito onestamente.